Stars: INNOVAZIONE
LA RISTRUTTURAZIONE DI THE DOrchester
Terminata la fase uno della ristrutturazione di The Dorchester, il suo carismatico General Manager Luca Virgilio riflette sul suo contributo personale al progetto e sul prossimo capitolo della storia di Dorchester Collection
The Dorchester ha completato la prima fase della sua magica trasformazione, cominciata nel 2022. L'hotel ‘bandiera’ Dorchester Collection, è sempre stato curato in modo impeccabile e oggetto di continui investimenti, per la gioia dei suoi ospiti. Tuttavia, era da quasi 40 anni che The Dorchester non veniva rinnovato totalmente e, secondo il General Manager Luca Virgilio, era arrivato il momento di iniziare un nuovo capitolo nella storia dell’hotel.
“Questo è l’hotel che dà il nome all’intera collezione”, dice il Signor Virgilio, indicando l’ambiente meraviglioso che circonda il nuovo Vesper Bar di The Dorchester. “È la ‘nave ammiraglia’ e non possiamo certamente ignorare il fatto che Londra sia un mercato estremamente competitivo”. Ogni anno nella capitale inglese vengono inaugurati nuovi alberghi, e The Dorchester era giunto il momento per di cominciare una nuova era. “Non si è trattato solamente di un progetto di rinnovo”, dice con enfasi “ma di un rebranding e di un riposizionamento completo”.
Gli spazi straordinariamente eleganti e riconcepiti della proprietà, risplendono di una nuova linfa vitale, da The Promenade passando per l’Artists’ Bar e la nuova boutique Cake & Flowers.
Da Roma a Londra
Il Signor Virgilio non è nuovo ai progetti di ristrutturazione. Assunto all’hotel Eden nel 2014, l’anno in cui è stato acquistato da Dorchester Collection, ha supervisionato gli incredibili 17 mesi di lavori necessari alla trasformazione dell’hotel. Dunque, la telefonata ricevuta nel 2021 Mr Cowdray a proposito di una nuova emozionante opportunità a Londra, non sarebbe dovuta arrivare come un fulmine a ciel sereno.
“Sapevo che i lavori a The Dorchester erano in programma, ma non mi sarei mai sognato di poterne fare parte”, dice il Signor Virgilio. Per il General Manager di Hotel Eden c’era solo una decisione possibile. “Mi sono sentito lusingato, onorato e pronto al cambiamento”, dice. “Così, durante la chiamata, ho accettato l’incarico immediatamente, con l’unica condizione che anche la mia famiglia fosse d’accordo!”
Il Signor Virgilio e la sua famiglia al completo si sono trasferiti a Londra per diventare parte di una storia leggendaria e senza fine.
“Business as usual”
The Dorchester è rimasto aperto durante tutte le fasi dei lavori di ristrutturazione. Un approccio suddiviso per fasi e tappe non è però privo di difficoltà, come ha presto scoperto il Signor Virgilio nel febbraio del 2022. “La prima tappa è stato probabilmente la più invasiva”, dice. “Abbiamo lavorato conmporaneamente al pian terreno, al piazzale di fronte all’entrata e all’ingresso”.
Dall’accoglienza degli ospiti al ritiro dei loro bagagli, tutti gli elementi ‘normali’ relativi all’arrivo dei nostri clienti sono stati rivoluzionati nel giro di 24 ore. “Abbiamo modificato del tutto l’esperienza degli arrivi alla struttura dalla reception ai ristoranti. Ciò ha voluto dire che i team si sono dovuti adattare velocemente a qualcosa che inizialmente era stato concepito per essere in un altro modo”, spiega il Signor Virgilio. “Le dinamiche sono cambiate completamente”.
Lo staff di The Dorchester ha affrontato la sfida con grande professionalità. “Abbiamo continuato a lavorare in hotel e affrontare un vero e proprio cantiere, il tutto durante il periodo finale della pandemia, ma sapevamo che ne sarebbe valsa la pena”, dice.
Gestire simultaneamente un progetto di ristrutturazione e un hotel di fama mondiale non è esattamente un gioco da ragazzi, ma i team erano pronti alla sfida. “Sono stati incredibili sotto ogni punto di vista”, afferma il Signor Virgilio, facendo anche l’esempio dei membri del team di sales and marketing, spesso sottovalutati, hanno continuato a svolgere il proprio lavoro vendendo l’hotel in modo ammirevole anche se, per gli ospiti, si trattava di un’offerta molto diversa dal solito.
A dimostrazione della professionalità e del duro lavoro di tutte le persone coinvolte, il pian terreno ha riaperto in tutto il suo nuovo splendore nel gennaio del 2023.
Mantenere vivo lo spirito
Il Signor Virgilio dice di non poter enfatizzare abbastanza la professionalità e l’empatia che i team hanno dimostrato durante l’intero processo di ristrutturazione. “Ci siamo sostenuti gli uni con gli altri”, dice. “Ci siamo uniti perché eravamo orgogliosi di fare parte di questo percorso”.
Mantenere intatta l’essenza e l’aura di questo hotel iconico è stato di importanza cruciale. “Abbiamo una storia così ricca alle spalle, e siamo così tanto conosciuti e amati ”, continua. “Dovevamo reinventare gli spazi in modo tale che le persone che amano questo hotel da anni l’avrebbero riconosciuto, ma al tempo stesso dovevamo apportare un senso di modernità e di freschezza, per attirare un nuovo tipo di clientela e diverse fasce demografiche”.
Questa responsabilità ha avuto un grande peso ma i risultati parlano da soli, e i feedback che riceviamo dai nostri ospiti sono davvero incoraggianti. Il Signor Virgilio è lieto di celebrare tutti i momenti più salienti di quest’opera di ristrutturazione, dal fascino tra l’antico e il moderno del Vesper Bar a quello di The Promenade e la sua bellezza che ricorda un giardino all’inglese ma non vuole pronunciarsi su uno spazio prediletto: “Quando hai dei figli, li ami tutti allo stesso modo”, dice ridendo. “A The Dorchester, ogni spazio ha la sua ragione di esistere, il suo fine e la sua identità. Ogni angolo dell’hotel ci rende orgogliosi”.
Cosa riserva il futuro
Vedere il progetto diventare realtà è stato particolarmente appagante per il Signor Virgilio: “La ristrutturazione è stata fatta a vantaggio dei clienti, ma anche del team. Quando abbiamo riaperto gli spazi, un senso di orgoglio ha pervaso tutti noi”.
Allora, che tipo di consiglio avrebbe per un hotel che dovesse imbarcarsi in un progetto simile? “Coinvolgere il proprio team dal primo all’ultimo giorno del processo”, conclude. “Rendere i colleghi partecipi, creare un senso di aspettativa e condividere con loro quel sogno, perché per realizzarlo la collaborazione è fondamentale”.
E sopratutto... ‘torte e fiori’ a profusione!